mercoledì 29 aprile 2015

Moralfag vs Pirateria ... cosa ne pensiamo in merito.


Oramai questo mondo di anime e manga dove ogni giorno bazzichiamo si sta contrapponendo in due schieramenti:
quelli che sostengono il mercato e quelli che se ne sbattono.
I primi con tanto di toni da Hipster da chi può tutto, e si sente illuminato come sulla via di damasco “perchè me lo chiede capitan mercato” un entità sovra individuale fatta di luoghi comuni e tanti soldi e un perbenismo da “io posso e tu non puoi un cazzo”
chiude il dialogo con i secondi ...e spesso, spessissimo, arrivano a sbeffeggiare con tanto di prese per il culo, sarcasmo, ironia e maleducazione i secondi, che tenendo conto dell'età, spesso molto bassa, (consideriamo una buona media 15 anni), si chiude sugli scudi delle loro posizioni egoistiche e fa peggio dandosi alla pirateria di massa, istigati al contrario da chi “pur sapendo” non fa capire niente ai loro acerrimi rivali.

Senza girarci intorno in questo modo non serve a niente.

Noi non siamo ipocriti e appunto siamo senza quel gene che si schiera a discapito di chi può e di chi non può. Semplicemente non siamo i genitori di nessuno. Non siamo l'agicom e non siamo noi che dobbiamo dire cosa deve fare e non deve fare la gente, la nostra utenza giusto per dirla con parole semplici “è senziente”
comprare o no un qualcosa nasce da una riflessione personale, dall'idea che se un qualcosa piace lo sostengo, se posso e sopratutto se piace.
il "se posso" non è un concetto da poco. Nessuno ha in casa un albero dei soldi. Ma allo stesso tempo sapiamo bene che “strafogarsi di pizza, bere fino a ridursi a quattro zampe e ritirare un pacco a settimana da zalando” non è una scusa plausibile alla ritrosia dell'acquistare un manga o un anime.

Il se posso è costruito da una presa di coscienza e una riflessione autentica su quelle che sono le proprie passioni personali.
Ognuno deve arrivarci da solo e decidere quali sono le sue proprie priorità,
“ discuterne” per noi è come chiedere “quanta nutella vuoi mettere sul pane”
…insomma ci ragioniamo su anche con te se vuoi. Ma non saremo noi a dirti cosa devi fare e cosa non devi fare dei tuoi soldi.
sopratutto considerando che tutti partono dal fatto di essere dei "Casual", e solo dopo un attenta riflessione possono decidere di dare "un chiaro sviluppo" alla scelta intrapresa diventando così "appassionati".

andiamo a vedere le ragioni di volta in volta:

Considerando quella maledetta età media: ebbene si, purtroppo bisogna ragionare anche su questo, la maggior parte dei consumatori di questi prodotti e sopratutto la fascia dai 13 ai 17 anni. Anche se si sta alzando gradualmente, comunque sia le sue basi poggiano nel range adolescenziale.
E visto che questi a meno che non siano dei nuovi “Ciaula” di pirandelliana memoria, non lavorano. Ossia non hanno nessuna retribuzione:
Andare a fare i conti in tasca … e imporre la linea "del se puoi compri" se non puoi non lo devi manco sfiorare, a noi non ci riguarda. E non sto scherzando “non c'è ne fotte un emerito cazzo” detto papale papale, senza tergiversare.
Predicare "il devi comprare" a gente che non ha i soldi "nemmeno per comprarsi un paio di mutande" è come sistemare un barattolo di bocconcini di fronte al gatto e l'apriscatole e sperare che questo lo apra da solo. 

Anche e sopratutto perché questo non significa che se  non possono comprare adesso no lo faranno mai. (Noi stessi abbiamo letto scan su internet anni fa che poi arrivati all'età del posso: abbiamo preso la decisione di comprare). Insomma decideranno loro quando fare gli acquisti o meno. E non per questo si devono sentire come dei criminali.

E quindi è molto più importante per noi il valore che si da alla riflessione e alla comprensione del mercato, e del fatto “che si capisca l'importanza di un acquisto” anche se non puoi farlo subito. Comunque sia è una loro decisione.
E il sapere appunto che esistono cose come: case, macchine, gelati, piscine, canguri, dinosauri gonfiabili, televisori, play station, videocamere, giubbotti, piatti male assortiti al ristorante cinese, il poker, il Giappone (?)
... Priscilla, la signorina che sta all'angolo sotto casa di notte (?) heeeee?
Insomma cose che non puoi avere subito,
ma che puoi comprare solo quando hai uno stipendio. Tuo. E ripeto “tuo”

addossare l'idea di un mercato sostenuto dai  genitori e traslato sui figli è peggio di qualsiasi cosa possa esistere. Perchè diventa la scusa “una giustificazione di sorta” ad un perbenismo autoritario solo per costituire un Elite di “bempensanti”;
per cui i privilegiati baciati dai pos e dal “chiunque cosa voglio, compro" .. possono bearsi della loro fortuna. Ma non trattare da criminali gli altri che non possono.


con questo non sto dicendo che la linea di chi difende il mercato non è giusta. Lo è, lo è sempre stata e sempre lo sarà.
Ma è una loro scelta... consigli e non imposizioni o obblighi morali. Sono queste le cose che ci aspettiamo di sentire. "ti consiglio di comprare X" non devi comprare se no sei brutto o cattivo.
Discriminare un individuo per quanto “riesce o non riesce a comprare” non esiste, e non esisterà mai.
Noi rispettiamo chiunque. Fosse una pianta, un alieno, un oggetto posato e dimenticato in stazione o un foruncolo sul mento. Rispetto per tutti.


quindi fare “la morale” agli altri “ci sta sul culo come una pulce che si gratta le balle”.


E giusto per chiarire: non siamo noi che ci dobbiamo occupare delle scan e della loro esistenza e presenza in rete. Chi di dovere faccia ma se non fa: sticazzi! (giusto per esser diretti)
la loro presenza in rete da modo di valutare il prodotto, e dopo un attenta analisi qualitativa, costi/benefici, può decidere se ne vale la pena e quindi se si dispongono delle giuste risorse acquistarlo. E non mi venite a dire che qualsiasi cosa esca dalle mani di un fumettista è oro;
la vostra idea del "ma non tutto quello che compri lo sai prima", non è del tutto vera. Se io chiamo un muratore a casa per fare un muro, non lo pago prima, ma solo ad opera ultimata. Perchè se questo mi fa un muro storto io ho tutto il diritto di dire: non ti ho ingaggiato per questo. Ricordiamo poi che: non tutte le opere che partono come "una meraviglia" si concludono allo stesso modo, anzi è molto facile che a metà strada il prodotto si perda in allungamenti e cadute di stile.

Ma ammetto che molti si sollazzano all'idea che il gratis sia per sempre solo perchè le scan sono presenti sulla rete. "Non è la nostra politica" sostenere il gratis per sempre, "ma solo far capire l'importanza di quel prodotto consigliandone se ti piace l'acquisto, non imponendolo come se fosse una condanna.

le stesse case editrici italiane hanno giovato del benefici delle scan, perchè hanno valutato il mercato prima ancora di vedere i suoi effetti reali. Hanno visto che funzionava ancor prima di licenziarlo.
E molti, moltissimi,  acquistano solo dopo aver visto che quel prodotto è proprio quello che soddisfa le sue aspettative. In questo caso la pirateria ha giovato la vendita di manga e degli anime più di qualsiasi altra forma di pubblicità.

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